Se chiedeste a 10 persone diverse la rispettiva opinione circa l’utilità tecnico-economica dell’impiego delle barriere a lama d’aria, probabilmente ricevereste 10 riposte differenti. Qualcuno dirà che sono antiestetiche, qualcuno che fanno un servizio eccezionale, altri che non servono a niente, altri ancora che sono troppo care per il beneficio che portano.
E tutti hanno ragione, perché le variabili che concorrono al successo (o all’insuccesso) di questo prodotto sono troppe e non tutte sono codificabili e prevedibili.
Barriere d’aria SIRE – 2VV per medie e piccole utenze
Tuttavia, questo è vero solo quando parliamo di barriere d’aria al servizio di utenze medio – piccole (negozi di vicinato, ristoranti, piccoli supermercati…). Se invece ci riferiamo a capannoni industriali per produzione, stoccaggio e logistica, le cose cambiano.
Qui trovi una guida alla scelta delle barriere d’aria Sire e 2VV.
In un capannone infatti, l’estetica ha un impatto relativo. La rumorosità è accettabile, e comunque si palesa solo quando la barriera è in funzione. Tuttavia, è l’aspetto economico a far pendere la bilancia verso il “sì” all’installazione delle barriere d’aria.
Barriere per utenze industriali: modello INDESSE
Supponiamo che il nostro capannone abbia un portone di dimensioni 5 metri per 5. L’apertura è quindi di 25 metri quadri e che la temperatura media esterna invernale sia di 8°C. Mentre quella interna del capannone, nel caso in cui fosse riscaldato, sia di almeno 16 °C.
Quando il portone è aperto, l’aria interna riscaldata, tenderà a migrare verso l’esterno. Al contrario, l’aria fredda esterna tenderà ad entrare nell’edificio. In condizioni di aria calma, la velocità sarà di circa 0,5 m/sec. In presenza di aspiratori o lucernari, invece, può essere di 0,7 m/sec.
Allora la portata dell’aria attraverso il portone sarà pari a: 25 m2 x 0,7 m/sec x 3600 = 63000 m3/h.
Poiché l’aria in uscita è a 16 °C, mentre quella esterna è a 8 °C, la fuga di energia è pari a: 63000 x (16-8) x 1,2 x 0,24 = 145000 Kcal/h pari a circe 170 kW, dove 1,2 è il peso specifico dell’aria in kg/m3 e 0,24 il suo calore specifico.
Tuttavia il portone non è sempre aperto, ma lo è solo per le operazioni di carico e scarico, diciamo per circa 20 minuti per ogni operazione. Se ipotizziamo 10 operazioni al giorno, avremo un consumo dovuto alla dispersione d’aria attraverso il portone pari a: 170 /60×20 x 10 = circa 600 Kw al giorno.
A questo punto, ognuno può fare i propri conti in base alla sua situazione climatica, alle ore al giorno di operatività, al costo dell’energia ecc. Proseguendo nell’esempio, se il costo/kW fosse di 0,20 Euro e le giornate lavorative invernali fossero 20/mese per 4 mesi, il relativo risparmio sarebbe di: kW 600 x Euro/kW 0,20 x gg 20 x mesi 4 = Euro 9600.
Certo, c’è un errore: abbiamo considerato la barriera d’aria come un porta fisica, che chiude completamente il passaggio all’aria, ma naturalmente non è così. Le barriere hanno una loro efficienza (cioè una loro capacità di trattenere i flussi d’aria), che alla luce delle svariate centinaia di installazioni realizzate risulta essere dell’85% circa. Proseguendo nell’esempio, possiamo dire che alle condizioni descritte, il possibile risparmio dovuto all’installazione di una o più barriere a lama d’aria modello INDESSE sarà di 8000 Euro/anno circa.
Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il periodo di pay-back di queste installazioni sarà inferiore a 2 anni.
Trascuriamo, perché non quantificabili, i benefici per i dipendenti, che non saranno esposti a variazioni di temperatura repentine. Anche i prodotti stoccati non subiranno sbalzi di temperatura né danni eventualmente prodotti dagli insetti.