La qualità dell’aria che è presente nella nostra abitazione è un insieme di diversi componenti, i quali possono spesso compromettere la salubrità e l’umidità dei locali. L’insieme di questi componenti può rendere l’aria poco piacevole o, in casi più estremi, addirittura nociva per la salute.
La soluzione più efficace per assicurarsi benessere e confort interno degli ambienti è rappresentata dalla ventilazione meccanica controllata, detta VMC o decentralizzata. Questa soluzione garantisce un continuo e controllato ricambio d’aria negli spazi chiusi, ottenendo di conseguenza aria fresca e pulita senza la necessità di aprire le finestre assicurandosi un efficace risparmio energetico.
Negli ultimi tempi abbiamo assistito al diffondersi della VMC puntuale, cioè la ventilazione realizzata senza l’utilizzo di canalizzazioni, tramite apparecchi monoblocco che si installano con un piccolo foro su una parete esterna e contengono un ventilatore (con flusso alternato entrata/uscita), un recuperatore di calore, i filtri e la regolazione.
Si tratta di un sistema semplice ed economico, ma facciamo un po’ di chiarezza. Non si tratta di recuperatori di calore, bensì di accumulatori. Questa è una sottigliezza?
Non ci sembra, infatti un accumulatore:
[icon type=”icon-check”] è percorso alternativamente dai due “tipi” di aria: quella esterna (per definizione “pulita”) e quella di espulsione (per definizione “inquinata”). Pertanto i percorsi dei due tipi di aria non sono separati ed entrano alternativamente in contatto con le stesse superfici (accumulatore, ventola, corpo macchina), con relativa probabile contaminazione, nonostante la presenza dei filtri. Un recuperatore di calore, invece, presenta due circuiti separati, ciascuno dei quali è percorso sempre dallo stesso tipo di aria. La contaminazione è impossibile;
[icon type=”icon-check”] lavora per metà del tempo in espulsione, per metà in mandata; pertanto la portata d’aria di ricambio, in un’ora, è la metà di quella apparente. Un recuperatore di calore invece, è dotato di due ventilatori, uno per l’aria esterna, l’altro per l’espulsione; entrambi sono in funzione il 100% del tempo. Pertanto, un confronto corretto dovrebbe paragonare un solo recuperatore con due accumulatori di pari portata nominale.
[icon type=”icon-check”] perde rapidamente temperatura quando attraversato dall’aria fredda; quindi la sua efficienza è, sì, l’80‐90% del salto termico disponibile ma questo diminuisce drasticamente nel giro di pochi secondi. Un recuperatore di calore invece, sfrutta sempre la massima differenza di temperatura tra l’aria esterna e l’aria espulsa, che non si degrada nel tempo; alla fine di un ciclo (per esempio un’ora) la differenza nella quantità di energia recuperata è sostanziale.
In entrambi i casi, accumulatore o recuperatore, i vantaggi rispetto a una ventilazione naturale sono principalmente tre:
- risparmio energetico (e di conseguenza economico)
- eliminazione di muffe e condense
- miglioramento della qualità dell’aria interna, andando a eliminare sostanze dannose per la nostra salute
SIRE propone entrambe le soluzioni per i suoi clienti: il modello accumulatore di calore e il modello E70, recuperatore di calore. A voi la scelta!
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Per tutti i dettagli consulta la pagina delle unità ventilanti senza canali.
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