Parlare di ventilazione nelle scuole e della vetustà delle strutture è diventata una banalità: nessuno ignora le condizioni ambientali in cui molti nostri studenti sono costretti a vivere una parte importante della loro vita, che sarebbero inaccettabili in molte altre realtà geografiche e di lavoro.
Lasciando alle cronache quotidiane gli episodi estremi di crolli, inagibilità, carenza di illuminazione e di impianti igienici, strutture fatiscenti o assenza di strutture (che alimenta l’inventiva di studenti ed insegnanti per fare il proprio dovere) oggi parliamo della climatizzazione, ed in particolare dei ricambi d’aria.
Respiriamo ossigeno, produciamo CO2; in assenza di ricambi d’aria adeguati, il tasso di CO2 aumenterà. Rispetto al tasso base nell’atmosfera, pari a 400 ppm, non è raro riscontrare, in un’aula scolastica italiana, un tasso di oltre 2000 ppm. Ciò produce affaticamento, emicranie, scarsa concentrazione, allergie, problemi al sistema immunitario. Oggi questi fenomeni sono favoriti dalla produzione di calore supplementare da parte di computer e schermi.
Inoltre produciamo vapore acqueo; in assenza di ricambi d’aria adeguati, l’umidità ambiente aumenterà, provocando disagio a studenti ed insegnanti, e nei casi peggiori causando la formazione di muffe sulle superfici, ammalorando ulteriormente le strutture.
Senza contare il rischio di diffusione di allergie, malattie respiratorie, batteri, virus e radon.
La ventilazione nelle scuole: le soluzioni che si possono adottare
Oggi, realizzare adeguati ricambi d’aria nelle strutture scolastiche è molto più facile che in passato. Infatti, in alternativa alle soluzioni tradizionali che vedono un’unità di ventilazione remota e canalizzata (cosa non sempre semplice da realizzare in un edificio datato), è possibile dotare ogni aula di una unità ventilante locale, di poco ingombro, dotata di regolazione propria e quindi indipendente dagli orari e dal tipo di attività svolta nelle altre aule.
Queste unità decentralizzate (dedicate ai ricambi dell’aria, ma normalmente integrate con sistemi di riscaldamento, raffreddamento e naturalmente recupero di calore) possono essere collocate a soffitto oppure a parete, sostituendo i vecchi ventilconvettori con altri apparecchi, del tutto simili, che provvedono ai ricambi dell’aria attraverso due fori sulla parete esterna su cui sono stati montati, sfruttando anche la rete acqua calda esistente.
SIRE è come sempre all’avanguardia su tutti i fronti, proponendo sia macchine tradizionali, cioè canalizzabili, fino a 10000 m3/h ed oltre, sia modelli decentralizzati, installabili a parete o a soffitto, da 50 fino a 1200 m3/h, completi di recuperatori di calore esagonali in controcorrente, anche con recupero di umidità.