L’acronimo VMC significa Ventilazione Meccanica Controllata. “Ventilazione” è sinonimo di ricambio d’aria; “meccanica” significa che questa non è ottenuta tramite la semplice apertura delle finestre, bensì con mezzi meccanici (ventilatori); controllata sta ad indicare che il tasso di ventilazione viene adeguato alle necessità, ovvero la quantità d’aria fornita è inversamente proporzionale alla qualità di quella espulsa; più alto sarà il tasso di inquinanti, più alta la quantità d’aria di ricambio.
Già da questo enunciato si può capire che la domanda: quanto costa un impianto VMC? È mal posta, perché sottintende troppe variabili, riferite alla tipologia, alla dimensione (quanto è grande l’ambiente da ventilare? quante persone?) ed alla qualità richiesta o prescritta dai regolamenti.
Tipologia
Fino a pochi anni fa esisteva un solo tipo di impianto, quello canalizzato, che prevedeva una macchina ventilante remota al servizio di più locali che venivano raggiunti attraverso una rete di canali. Successivamente hanno preso piede (specie negli appartamenti) piccole unità ventilanti installate nel punto dove servono, o “puntuali”, installate cioè nel locale che deve essere ventilato. In questo caso i canali non servono più, ed il loro costo scompare ma, a volte, il costo di più macchine piccole è superiore a quello di un’unica macchina al servizio di tutti gli ambienti.
In pratica, spesso ci troviamo di fronte ad un impianto ibrido, con una macchina localizzata ma dotata comunque di canali (esempio: aspirazione dai bagni e dalle cucine, distribuzione nel soggiorno e camere da letto). Come si vede, è veramente arduo esprimere un costo medio con un numero.
Più definita è la situazione per ambienti più grandi ed affollati di un appartamento: pensiamo ad un’aula scolastica, ad una palestra (che richiede molti ricambi d’aria), ad una sala riunioni; qui, un’unica unità ventilante senza canali (ve ne sono con portate d’aria fino a 1500 m3/h) costa decisamente meno di un impianto canalizzato, non ha costi accessori e, se ben progettata e collocata, garantisce una buona distribuzione dell’aria ed una rumorosità molto contenuta.
Dimensioni
Come detto, le unità ventilanti localizzate, senza canali, forniscono portate fino a 1500 m3/h, ed entro questo limite sono senz’altro convenienti; per portate maggiori non è facile garantire una corretta distribuzione dell’aria in ambiente, e sarà meglio passare a più macchine (ma non è detto che continui ad essere una scelta conveniente) o ad un sistema canalizzato.
Qualità
Fino a non molti anni fa, la presenza di un recuperatore di calore era opzionale; successivamente le normative europee l’hanno resa obbligatoria al di là di certi parametri, e conforme a certi standard di efficienza. L’utente deve accertarsi che la macchina prescelta sia compatibile con le norme ERP, spesso ancora aggirate, ma deve anche essere consapevole che questa scelta di qualità (che coinvolge anche i filtri, le regolazioni, la tipologia dei ventilatori (AC? EC?) influirà sul costo finale.
Ecco perché consideriamo mal posta la domanda: quanto costa un impianto VMC?